L’Ance: serve un piano da 30 miliardi in 3 anni con 5 interventi prioriari

‘Lo shock provocato dalla Brexit ha portato alla ribalta l’insostenibilita’ del dogma dell’austerita’, che troppi anni ha guidato la politica europea’. Lo ha detto il presidente dell’Ance, Claudio De Albertis, all’assemblea nazionale dei costruttori edili (Ance). ‘Secondo le nostre valutazioni sarebbe possibile mettere in campo 30 miliardi di euro nei prossimi 3 anni, attraverso l’utilizzo delle risorse esistenti e una rinnovata flessibilita’ negli investimenti’. L’Ance ha indicato le cinque linee di intervento prioritarie: manutenzione delle infrastrutture esistenti; ampliamento del piano di riqualificazione delle scuole; contrasto del rischio idrogeologico; beni culturali; recupero e risanamento delle periferie. Le periferie, secondo il presidente dell’Ance, ‘rischiano di
essere la miccia da cui potrebbe arrivare la spallata finale al nostro modello’. E’ per questo che l’Ance ritiene
necessario avviare ‘un Piano nazionale per le periferie da almeno 5 miliardi di euro gestito da una cabina di regia governativa che individui non solo le aree a maggior rischio, ma anche le modalita’ di intervento da mettere in atto. E’ evidente che, in questa prospettiva, il settore delle costruzioni e’ chiamato a svolgere un ruolo fondamentale.

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